Corriere della Sera
- Alessandra Puato
Serve realismo, ci sono aziende che non riapriranno e altre che continueranno a correre: una ricetta su «L'Economia» in edicola gratis domani con il «Corriere» Le imprese Primark vuole raddoppiare in Italia, la Banijai di Masterchef chiede più sgravi fiscali
Modesta proposta in tempo di vaccini: chi ha un bilancio positivo in conseguenza della pandemia aiuti chi è finito in difficoltà. Con le frenate da Covid c'è chi ha perso denaro (molti), ma anche chi ne ha guadagnato. Per esempio le società della telefonia (cioè anche di Internet) o le aziende alimentari. Poiché per la ripresa del Paese è determinante la ripartenza dei consumi, sarebbe opportuno che chi ha vinto aiutasse in qualche modo chi ha perso, così da accelerare l'immissione di liquidità nell'economia.
L'idea è di Ferruccio de Bortoli che sull' Economia del Corriere della Sera , in edicola domani gratis con il quotidiano, analizza i passi per uscire dalla crisi. «Manager e azionisti che si ritroveranno, nelle prossime settimane, ad approvare bilanci resi in molti casi pingui dalla pandemia, qualche riflessione la faranno o incasseranno cedole e bonus senza battere ciglio?», si chiede de Bortoli. E cita Londra che nel 2023 tasserà di più chi ha fatto molti utili, o il piano Usa di Joe Biden con i 1.400 dollari una tantum per buona parte della popolazione, «finanziato anche con misure restrittive sulla tassazione dei grandi gruppi». Misure estreme, perché «tassare di più le aziende in un momento come questo è sbagliato oltre che provocatorio», dice de Bortoli. Ma può essere questa la rotta, «la condivisione maggiore dei costi della pandemia da chi ne è stato avvantaggiato».
Intanto il governo di Mario Draghi, premier ormai di riferimento per l'Europa, fa i conti con la grande scadenza: il 30 aprile, termine entro il quale andrà presentato a Bruxelles il Piano nazionale di ripartenza e resilienza. Tra i progetti complicati da inserirvi ci sono quelli sulle grandi opere, con incognite politiche come il Ponte di Messina o il Codice degli Appalti. Per il neoministro Enrico Giovannini, a cui L'Economia dedica un ritratto, è uno slalom tra i consigli dei tecnici e le pressioni dei partiti. L'altro dicastero impegnato nelle indicazioni di spesa per ottenere i fondi europei è quello della Transizione digitale guidato dal manager Vittorio Colao: dalla rete unica per l'Internet ultraveloce all'identità digitale dei cittadini, altri gomitoli da sbrogliare.
Tra chi si sta impegnando sul vaccino italiano, con la Takis che lavora per produrlo, c'è Lucio Rovati, presidente di Rottapharm Biotech. Vuole più che raddoppiare l'investimento nella società e propone un patto pubblico-privato: «Altrimenti è impossibile sviluppare un rimedio contro la pandemia». Altro personaggio della settimana è Paolo Bassetti, presidente e ceo di Banijai Italia, la società che produce, tra l'altro, Masterchef e Il Grande Fratello: racconta come ha affrontato il 2020, «anno da reinventare» per la tv, e chiede più sgravi fiscali per il settore. La copertina è dedicata a Stefania Triva, ceo della bresciana Copan che rifornisce di tamponi il mondo e nell'anno del Covid ha triplicato i margini. Tra le imprese in crescita c'è poi, nella moda, la Primark che vuole raddoppiare i negozi in Italia.
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